La Permacultura (agricoltura permanente) è la progettazione e gestione consapevole di ecosistemi agricoli produttivi, aventi la stessa diversità, stabilità, e resilienza degli ecosistemi naturali. È l’armonica integrazione di paesaggio e persone che soddisfano in modo sostenibile i propri bisogni alimentari, abitativi ed energetici, e di ogni altra necessità materiale e immateriale.–Bill Mollison
BILL MOLLISON E LE ORIGINI DELLA PERMACULTURA
Tutto ha origine in Australia, a Stanley, un piccolo villaggio di pescatori della Tasmania paese natale di Bill Mollison, che dopo le più svariate esperienze lavorative riesce a conseguire la laurea in biogeografia e a ottenere un incarico presso la University of Tasmania, dove più tardi fonderà il Dipartimento di Psicologia Ambientale. Durante la sua parentesi universitaria (durata 10 anni) svolge ricerche e pubblica in modo indipendente un trattato in tre volumi sulla storia e la genealogia degli aborigeni della Tasmania. Dal 1972 al 1974 Bill, con il suo studente David Holmgren, sviluppa il concetto di permacultura, una scienza della terra interdisciplinare con potenziali ramificazioni positivistiche, integrate e globali. In seguito questo lavoro confluirà nella pubblicazione di Permaculture One e Permaculture Two.
Lasciata l’università nel 1978 e nel 1979 Bill decide di fondare il Permaculture Institute per insegnare a studenti di tutto il mondo a progettare concretamente sistemi “suolo-acqua-pianta” e strutture “economico-giuridiche” sostenibili. Si butta anima e corpo nella promozione della permacultura e nella diffusione in tutto il mondo dell’idea e dei principi che la sottendono.
Nel gennaio del 1981 i suoi primi 26 studenti si diplomarono dopo aver seguito 140 ore di lezioni intensive di permacultura come sistema di progettazione applicata. Lo stesso anno Mollison viene insignito del Right Livelihood Award (noto anche come Premio Nobel Alternativo) per il lavoro svolto nella progettazione ambientale.
Oggi sono migliaia ad aver frequentato corsi, laboratori, conferenze e seminari di progettazione in permacultura. I diplomati formano una rete sparsa nel mondo e sono attivi in molti paesi. Il movimento non ha un assetto centrale, ma si nutre di una forte condivisione. Ciascuno è libero di muoversi singolarmente, costituire un gruppo o lavorare all’interno di un’altra organizzazione. Si coopera con molti altri movimenti con credo e prassi differenti. Il sistema accoglie buone pratiche, mutuate da altre discipline e metodiche, e le integra in un tutto.
Grandi sono i cambiamenti in corso, e non per opera di singoli gruppi o insegnamenti, ma di milioni di persone che hanno trovato uno o più modi per conservare l’energia, sostenere l’autosufficienza locale e provvedere a se stessi.
ETICA DELLA PROGETTAZIONE IN PERMACULTURA
A supporto della progettazione la permacultura chiama in causa un senso di personale responsabilità nei confronti della Terra che può essere riassunto nelle tre seguenti basi etiche:
1 CURA DELLA TERRA. Far sì che tutti i sistemi viventi possano continuare a esistere e moltiplicarsi.
2 CURA DELLE PERSONE. Far sì che le persone possano accedere alle risorse necessarie alla propria esistenza.
3 PORRE LIMITI AL CONSUMO. Accantonare risorse, disciplinando i propri bisogni, per promuovere i succitati principi.
Questo fondamento etico, con la sua semplice dichiarazione di intenti, si presta a illuminare il nostro operato quotidiano. È evidente ormai che l’unità tra le persone proviene dalla comune adesione a una serie di principi etici. Ciascuno può percorrere una strada diversa, con i propri tempi ed entro i limiti delle proprie risorse, tutti però puntando allo stesso obiettivo, che nel nostro caso è quello di una Terra palpitante, complessa e sostenibile. Chiunque concordi con questa etica, questa filosofia e questi obiettivi, costituisce de facto una nazione globale trovando modi per declinarla nella nostra vita, nell’economia, negli orti e nella natura.
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